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IL BRIGANTE DEL CILENTO

Mario Notaroberto


La storia di Mario Notaroberto è una storia di pervicacia, libertà e amore. Una storia che inizia nel 1984, quando per la prima volta, a soli 19 anni, chiude una valigia e va lontano, in Lussemburgo. Lì avvia una fiorente attività imprenditoriale nel settore della ristorazione e nell’import-export di prodotti enogastronomici. Ma, nonostante tutto, il richiamo della terra natia continua insistentemente a bussare alla porta dei suoi pensieri. Dopo 43 anni, il Brigante tira fuori il sogno dal cassetto, e lo mette in una valigia con destinazione Centola, nel cuore del Cilento.

La scelta di istallarsi nel comune di Centola è determinata dalla presenza di un residence costruito dalla famiglia Notarobeto nel 1991, oltre che dalle caratteristiche intrinseche del luogo: una terra da esplorare, grondante di storia e bellezza, votata alla produzione di vini sin dal 1575, con i vini denominati Centula.

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IL BRIGANTE DEL CILENTO.

“Quando offro il mio calice devo stupire e incantare”


La storia di Mario Notaroberto è una storia di pervicacia, libertà e amore. Una storia che inizia nel 1984, quando per la prima volta, a soli 19 anni, chiude una valigia e va lontano, in Lussemburgo. Lì avvia una fiorente attività imprenditoriale nel settore della ristorazione e nell’import-export di prodotti enogastronomici. Ma, nonostante tutto, il richiamo della terra natia continua insistentemente a bussare alla porta dei suoi pensieri. Dopo 43 anni, il Brigante tira fuori il sogno dal cassetto, e lo mette in una valigia con destinazione Centola, nel cuore del Cilento.

La scelta di istallarsi nel comune di Centola è determinata dalla presenza di un residence costruito dalla famiglia Notarobeto nel 1991, oltre che dalle caratteristiche intrinseche del luogo: una terra da esplorare, grondante di storia e bellezza, votata alla produzione di vini sin dal 1575, con i vini denominati Centula.

La storia di Mario Notaroberto è, principalmente, una storia di ambizione e amore. Un amore declinato nelle sue molteplici sfaccettature: dall’amore per la sua terra e le sue albe, all’amore per la moglie Marina. Ecco il perché del nome Albamarina.

Quel Cilento ritrovato dopo 43 anni diventa la terra fertile per i suoi sogni e per i suoi progetti. Abbraccia le radici e lascia che la brezza di Centola si incastri nella folta barba che lo rende il “Brigante contadino del Cilento”.

"Quando offro il mio calice devo stupire e incantare" afferma, carico di orgoglio verso il suo vino privo di fertilizzanti e prodotti chimici, completamente “vin nature”. Nei frutti della sua azienda confluiscono anni di esperienze e viaggi intorno al mondo, con l’occhio verso il futuro e il cuore saldamente ancorato alle radici. 

“Il mio è un vino “senza parole” perché a nulla serve descriverlo. Bisogna berlo”

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